Il gruppo "emergente" di cui ci occupiamo questa volta è in realtà una realtà ben consolidata nel panorama live piemontese e lombardo: i Diumvana sono infatti una delle formazioni rock più richieste, apprezzate e seguite fra quelle che suonano nelle nostre zone.

Dal loro sito ufficiale:
"Il progetto Diumvana nasce dalla voglia di cercare diversi percorsi per esprimere un nuovo gusto per la più entusiasmante tradizione musicale rock-pop degli ultimi anni.
L'affiatato gruppo di musicisti di fama internazionale che ha fondato i nuovi Diumvana è composto da: Stefano Tessarin, Domenico Prantera e Ruggero Zanolini (tutti ex
componenti dello storico gruppo rock dei Vanadium), a cui si sono uniti Fabrizio Uccellini, Andrea Dal Santo (Mitzi) e Marcello Suzzani."

L'intervista:
In esclusiva per il Cirroso, ecco l'intervista al frontman Mitzi, che, come leggerete, è riuscito a mantenere un contegno e ha dato risposte serie, ma da allora tutte le volte che ci vede gli chiediamo se si ricorda di noi e ci dice "Ma certo che mi ricordo, brutte teste di cazzo!" e ci sputa in faccia... Chissà come mai...

-Mitzi, noi siamo fan dei Diumvana da parecchio tempo. Pensa che Sam e Jaeger hanno anche la maglietta.
Solo che l'immagine si è scolorita, accidenti.
-Eh, lo so, mi dispiace.
-Sai, a furia di usarla per dormire e tagliare il prato... Ma fa niente.
Iniziamo l'intervista vera e propria: con Margot dei Rumorerosa avevano cominciato con domande musicali, poi domande sull'alcool e poi ci abbiamo provato con lei. Ti secca se l'ultima parte la saltiamo?
-Nono, tutt'altro!
-Ok, allora ecco la prima domanda: come mai prima suonavate musica bella?
-In realtà è solo nel novarese che abbiamo cambiato repertorio, spostandoci un po' più sul commerciale.
Purtroppo nella vostra zona non esiste una cultura dell'Heavy Metal classico...
I gusti del pubblico seguono molto quello che trasmette MTV. Purtroppo.
-Ci sembra anche che fai un po' meno il pirla sul palco, rispetto a prima.
-Se lo dite voi... Ne prendo atto.
-La nostra impressione è che il successo dei Diumvana sia dovuto molto anche alle tue performance scimmiesche sul palco.
-E' sempre una caratteristica della vostra zona, a mia parere. Altrove viene più apprezzato il lato rock dell'esibizione.
-Quindi, diciamo, la tua voce e la chitarra?
-Mah... Sì. Probabilmente io e Stefano Tessarin (il chitarrista) da un certo punto di vista siamo le punte di diamante, nel senso che siamo quelli che danno più spettacolo. Però non potremmo fare quello che facciamo senza la base che ci garantiscono gli altri elementi del gruppo, che sono musicisti di ottimo livello.
-Però il chitarrista non fa il pirla come te.
-Ma lui vive il rapporto con la chitarra un po' alla Jimi Hendrix (e infatti è mancino). Ma non conta se fai il pirla, se dai spettacolo o se fai scena sul palco. Conta se suoni col cuore.
-Quindi la differenza fra te e lui è solo che tu ti droghi di più?
-Esatto.
-Una cosa che ci piace di te è che non perdi tanto tempo a parlare al pubblico durante i concerti. Non sopportiamo i gruppi che sparano cinque minuti di cazzate fra una canzone e l'altra (Quindi perché andiamo a sentire Gli Omaccioni? N.d.Sam - Perché, fra una cazzata e l'altra Gli Omaccioni fanno anche canzoni?? N.d. Jaeger).
-Sono d'accordo. Prima in effetti parlavo un po' di più, ma adesso preferisco comunicare con la musica. Anzi ci sono in giro certi gruppi che suonano Heavy Metal e inframezzano i concerti di stronzate infantili. Che tristezza.
-Hai troppo ragione. Invece come dev'essere un concerto rock, secondo te?
-Vi svelo in esclusiva un grande segreto: nel rock esiste una ricetta che ha sempre funzionato.
Voce.
Chitarra.
Energia.
-E sticazzi.
-BUUUUUUUUUUUUURP (Qui mi ha propriospettinato! N.d.Sam).
-E come si impara quest'energia?
-Personalmente non ho mai seguito degli studi per cantare. Ho scoperto di saper cantare fin da piccolo e ho scoperto che mi piaceva stare su un palco quando a sette anni mi hanno fatto fare una recita scolastica.
Pensate che inizialmente volevo fare l'attore. Poi sono stato coinvolto dalla musica, dal modo in cui mi riempie di energia dallo stomaco ai capelli. Soprattutto il blues mi ha sempre dato forti emozioni.
-Cheppalle, però. Sembra un'intervista di Marzullo. Passiamo a qualcosa di serio, va': voi tazzate?
-Ti confesso che non siamo molto cirrosi: anzi, a Stefano non piace bere, proprio per niente. Da questo punto di vista il nostro portabandiera è Ruggero Zanolini (il tastierista), che beve solo birra e vino e non vuole neanche sentire nominare l'acq*a! Noi altri invece siamo nella media: facciamo sempre un aperitivo con una mezza prima di suonare e io dopo il concerto ne bevo ancora qualcuna.
-Parlaci delle tue prime bevute.
-Beh, qualche ciocca l'ho fatta, però non ho mai sboccato: mi fermo sempre prima che mi venga da vomitare.
-Bravo. Questo in effetti ha senso. Quindi in conclusione ci confermi che quando fai il pirla sul palco sei sobrio?
-Sì.
-Va beh... Allora offri!