A un anno di distanza dal suo precedente Editoriale, il nostro Direttore non ha perso l'acume nello sparar cazzate!
Cari acidi gastrici,
come vi avevamo promesso, quello scorso era stato l’ultimo numero del Cirroso.
Ma ovviamente le nostre promesse valgono tanto quanto una panascé quando hai voglia di birra, e così dopo un anno giusto, rieccoci qui.
Il numero esce dopo tutto questo tempo perché ho dovuto scrivere l’editoriale con la sinistra… E contando che ho sempre una mano impegnata a tazzare potete capire le mie difficoltà.
Perché l’ho scritto con la sinistra? Beh, questo lo potrete scoprire leggendo l’avvincente racconto a pagina 2, a cui si riferisce anche la nostra copertina.
Tale copertina, per chi non l’avesse capito, rappresenta la sagoma in gesso disegnata per terra di una bottiglia barbaramente uccisa, e la macchia che vedete è di vino, anche perché se ci fosse stato del sangue (o dello sperma), il ministero per la censura cinese ci avrebbe censurato cinesemente il giornalino, negandoci le provvigioni in birra Tsing Tao per tutto il 2011.
Comunque, tornando a noi, stavo spiegando cosa c’è disegnato nell’immagine di copertina, perché so benissimo che voi ciucchi non l’avreste capita, e perché dopo un anno i trucchi per riempire questo spazio si fanno sempre più sottili ed elaborati.
Ah ah ah!
Comunque, questo sudatissimo numero (come potrete sentire se lo scaricherete in formato .alcl) contiene, oltre al succitato racconto, una commovente selezione di canzoni vintage (anzi, VIGNAGE), un appassionato reportaggio sulle distillerie aperte, la vera storia dei Re Magi e poi ricette, opinioni, letterine e quant’altro.
Ah! Che bello essere tornati!
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