Gruppo: Bianconiglio
Album: Lo scatolino sporco
Genere: NU Metal
Giudizio: è come il Bacardi Breezer
Innanzitutto diciamo che il sito web del gruppo (www.bianconiglio.net) è veramente ingestibile per un Cirroso (e non solo!). Visitatelo e capirete perché.
Questi cinque giovini sanno maneggiare bene gli arnesi che si trovano spesso fra le mani, nel senso che suonano pene... ehm, bene.
Sembrano anche sapere come proporsi a livello di immagine e stile sulla scena discografica italiana.
Peccato che la scena discografica italiana, come direbbe Pino Scotto, sia veramente una merda.
Non fraintendeci: il cd si lascia ascoltare ed è ben fatto, ma lo stile è decisamente commerciale e sembra cavalcare l’onda di gruppi che negli ultimi tempi si sentono molto per radio e di cui si farebbe volentieri a meno, perché francamente hanno davvero scassato i coglioni (perlomeno a noi vecchi! N.d.RedRonnie).
Facendo un discorso generale, possiamo dire che il NU metal (il genere che ci pare battuto da questi roditori) in Italia ricorda il cammino di un fusto di birra: le prime spillature sono profumate e fragranti, mentre le ultime puzzano di ossido e stantio.
Tornando al cd, possiamo dire che non brilla per originalità, soprattutto a livello di cantato: la mistura fra i due cantanti è paragonabile a un Nebbiolo con l’aranciata.
Ma l’originalità non è un requisito richiesto per andare al Festivalbar: i Bianconiglio sono dei musicisti capaci e hanno le carte in regola per aver successo. Altrimenti possono sempre riciclarsi e metter su un gruppo di tributo all’Oktoberfest con canzoni popolari bavaresi.
Noi assicuriamo che almeno un paio di serate all’anno gliele facciamo fare. Fra l’altro il nome del gruppo va già bene (cfr. “Alice nel paese delle Bottiglie” sul numero 10 del Cirroso).
Giudizio finale: è come il Bacardi Breezer. Va tanto di moda fra i giovani, ma a noi vecchi ci piace il Barbera!
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