Milano Beer Festival: un evento imperdibile per un Cirroso... O no??
Scopritelo nel nostro reportaggio!!
Si approdò a Lampugnano, e poi metropolitana, fermata Amendola fiera. Pochi scalini e quindi uscimmo a riveder le stelle, ma soprattutto per inumidire le nostre gole con le tante birre artigianali provenienti da tutto il mondo. Quando già ruttavamo per risonanza con le centinaia di fusti di birra presenti nel padiglione 7, purtroppo, capitò che la diritta via fosse smarrita a causa della nostra diffidenza nei navigatori satellitari, a causa della quale camminammo verso destra per venti minuti quando ci sarebbe bastato andare verso sinistra per cinquanta metri... (Maledetto satellite! Hai vinto ancora tu!!).
Dopo questo aulico inizio di articolo (e faticoso di serata) iniziamo a scrivere in itagliano e tuffiamoci nel magico ambiente del Milano Beer Festival.
Il magico ambiente si presenta come un capannone che probabilmente porta ancora i segni dei bombardamenti del '43, con al centro un bancone quadrato con almeno un centinaio di spillatori… Peccato che almeno la metà non funzionino. Sul fondo del capannone si intravvedono dei chioschetti per il cibo, fra i quali spicca un rassicurante kebabbaro. All’entrata è obbligatorio scambiare euri in cambio di tappi che serviranno a pagare degustazioni e cibo. I tappi non saranno successivamente riconvertibili in euri… Una mossa finanziaria degna del miglior Cecchi Paone: praticamente un’inculata, confermata dal fatto che per pochi centilitri di birra si pagano dai due ai tre tappi, a meno che, come CCB ed il Sam, non vi foste presi la briga di andare ad accattonare le birre dalle signorine spillatrici raccontando improbabili problemi personali dovuti a tragiche problematiche familiari (sorvoliamo sulle problematiche familiari!!).
Le degustazioni paiono fin da subito difficoltose, poiché i profumi delle prelibate fermentazioni vengono impietosamente sovrastati dall’odore di cadavere in salamoia proveniente dalle ascelle dei cirrosi, fortemente provate dalla passeggiatina iniziale (maledetto satellite hai vinto ancora tu!).
La qualità delle prime birre però ci impressiona subito, al punto che già al terzo bicchiere iniziamo a pensare di noleggiare un camper accessoriato con triplo frigorifero e di parcheggiarlo all’uscita della fiera per vendere Moretti ai disperati in fuga dal padiglione. Mentre Jaeger al quarto già vaneggia di sentori di cacao con chicchi di caffè in una pils.
Anche parecchi avventori si dimostrano all’altezza dell’ambiente, per esempio lamentandosi di una birra perché spillata con la schiuma: non troppa o troppo poca, ma si lamentava della presenza di un dito di schiuma perché lui la voleva senza!
Rimarrà nei nostri cuori l'immagine del barista che, con sguardo assassino, dice "E' una birra, no? E allora cià la schiuma!" Come dargli torto?
La tragica serata tocca il suo punto più basso quando, mentre CCB e Sam corrompono un’inserviente per avere due birre con un tappo (peraltro riuscendoci), alle loro spalle spunta un tipo in giacca con una bionda per mano che solennemente declama: “Vorrei una birra simile alla Corona!”. Sam si gira e lo guarda con la dolcezza e la comprensione rintracciabile solo nello sguardo del mostro di Milwaukee, e poi con animo da filantropo lo indirizza verso una pozzanghera vista poco prima di fianco al marciapiede. Quell’uomo non sarà mai più lo stesso.
Dopo questo episodio non ci resta che uscire, solo per scoprire che, da bravi pirla di campagna quali siamo, il metrò a mezzanotte e mezza ha già terminato il servizio.
E che Lampugnano chiude all'una.
Vorremmo stare qui per ore a raccontarvi della corsa a perdifegato che abbiamo dovuto fare per arrivare in tempo, ma non lo faremo (Non lo farete perché è una balla, brutti pezzenti! Dite la verità! Avete telefonato piagnucolando ad Amanda Beer che vi ha procurato un passaggio in scooter per Jaeger, che è arrivato comodamente a Lampugnano e ha fatto anche in tempo a imboscarsi per limonare col conducente svizzero del mezzo! N.d.MAD).
Ma a conclusione di quest'articolo, cosa potremmo dire?
Sforzandoci e tirando fuori il degustatore che è in nessuno di noi possiamo dunque dare il nostro giudizio su questa manifestazione.
La prima cosa da dire è che parecchie birre, buone ad un primo assaggio, purtroppo al terzo sorso cominciavano a diventare insopportabili, ma soprattutto che parecchie non sapevano di un cazzo, mentre alcune un certo retrogusto di frenulo effettivamente ce l’avevano (e questo lo dice il Sam che ha fatto un corso per degustatori di frenuli e prepuzi).
Scritto da Anonimo Beone il 19 Maggio 2007, 14:07
Bel report, purtroppo l'amara verità è che ADB ha organizzato il tutto per far cassa, perchè una festa cosi a Milano serve solo a quello, a spennare i Polli.....
Tutto ciò non rende comunque giustizia alle birre presenti (alcune veramente immense) rovinate da mantenimento e spillatura alla c...o.
Purtroppo, come dimostrato altre volte, ADB non si cura piu' di tanto della qualità delle birre alla spillatura (per non parlare dei prezzi dei cibi, neanche al Pinocchio un panino con kebab avrebbe i prezzi che facevano...) e invece di valorizzare birre ottime, le rovina (rovinandone anche l'immagine) con persone male informate al servizio, temperature sballate e quant'altro.
Come scritto in un post nella sezione "eventi" se volete bere davvero bene, fate un salto a Pasturana........................
Un saluto
"Ruttodibrutto"Fantome