Il Cirroso vi propone questa volta un reportage dal sapore esotico e affascinante. Ecco svelati in questo meraviglioso articolo i segreti del "luogo per finire la serata" per antonomasia!
(ci si dovevano mettere in tre per scrivere ‘sta boiata!! N.d.MAD)
Continuano le grandi inchieste del Cirroso! Anche stavolta il MAD non ha badato a spese e ha inviato ben TRE inviati alla volta della lontanissima località dove ha sede il Chebabbaro! (A dire la verità è un quarto d'ora di macchina, però se pensate che guidava Campari e che la macchina era di Sam, e come tale piena di ogni genere di schifezze e immondizie, vi accorgerete che la trasferta è stata comunque proibitiva).
Ma veniamo al pezzo.
Ogni Cirroso che si rispetti, ad un certo punto della serata (che non sappiamo bene che punto sia ma si avvicina molto al punto di non ritorno N.d.CampariColBianco) sente il bisogno di asciugare (passatemi lo straccio va'… N.d.Jaeger).
Molte sono le opportunità che si prospettano: addentare una spugna, assimilarla per via anale, smozzicare il buon vecchio grana, pizza, piadina, panino, bruschetta e mille altre succulenzìe o fetenzìe, ma nulla di tutto ciò può darvi la stessa sensazione (soprattutto la mattina seguente..) di desertificazione dello stomaco e delle fauci come il Kebab.
Tale prelibata sostanza è acquistabile nottetempo presso dei pubblici esercizi noti come "Chebabbari".
Il nostro Chebabbaro, sito nella ridente località lacustre di Birrona, attira i ciucchi del cazzo come gli iceberg attirano il Titanic.
Nei giorni di massima attività cirrosica, il nostro amico resta aperto fino ad orari disumani, con buona pace degli abitanti della via.
Appropinquandosi al locale si viene accolti dall'inebriante profumo dell'esotica vivanda, che spinge inesorabilmente il povero cirroso solitario a varcare la soglia dell'esercizio.
Entrando dalla porta perennemente aperta anche durante i gelidi "giorni della merda" (così detti poiché tutti si cagano addosso per scaldarsi), si accede a un locale ampio (come il proprietario...) e luminoso. Un bancone ci divide da due notevoli masse semoventi di carne: una è il Kebab, carne di vitello inforcata e infamata da una griglia, l'altra è il Chebabbaro, gracile omino egiziano dal peso stimato di almeno 360 mezze.
Il Chebabbaro è mussulmano e di conseguenza non vende carne di porco e neppure (orrore!) alcolici, quindi giungete già riforniti (anche perché il piccanto è piccanto…) o già tazzati, oppure preparatevi a gustare la pietanza all'esterno. La specialità della casa è la piadina con kebab, cioè piadina spalmata di ottima e succulenta maionese di cammello (ossiggnore... N.d.MAD) farcita con insalata, pomodoro, cipolla, vitello affettato col Philpshave e piccanto alla cazzo.
L'insieme è di difficile gestione tecnica e spesso va a finire sui pantaloni propri e altrui (vero Sam?? N.d.MAD), la digestione è sicuramente improbabile… (notare lo squisit'ossimoro). (ossiggnorebis... anche i letterati fanno, questi! N.d.MAD).
Però…. Sbombe… Cazzo com'è buono!!!!
AVVERTENZE: si narra che il locale sia infamato da personaggi poco raccomandabili, ma molto cirrosi.
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