IL CIRROSO
(The Cyrouse)
Il passatempo meno sano ed economico
Periodico aperiodico di informazione etilica, direttore, caporedattore, inviato speciale, reporter, fotografo, tipografo, editore, dattilografo, bidello e lavacessi: MAD. I nomi degli altri giornalisti leggeteli in fondo agli articoli. Pensato e stampato in località segretissima ingurgitando fiumi e fiumi di birre medie. Adesso basta, leggete il sito, beoni!!!!!!
Tazzan, l'uomo spugna.
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Un nuovo eroe si aggira nella giungla metropolitana: Tazzan, l'uomo spugna!
Difensore dei deboli (di stomaco) e degli oppressi (dal conto al bar), paladino dell'etilizia, salvatore degli ubriaconi occasionali.

Perché la minaccia analcolica è sempre in agguato...

Nella giungla di bar, pub ed osterie che ogni giorno ci troviamo ad affrontare, spesso ci sentiamo persi, imbarazzati ed anche preoccupati quando, di fronte a liste d'aperitividigestivilongdrinksesalcazzocosaltro, dobbiamo decidere cosa bere. Questa è la storia di uno di noi che in un giorno buio e funesto stava per intraprendere un sentiero pericoloso e senza ritorno... Ma andiamo con ordine! Era una sera d'estate e all'ora dell'aperitivo, come tutti i giorni, il buon Eufrasio si recò dal suo barista di fiducia, il Mario, che lo attendeva puntuale dietro al bancone con il solito ghigno che pareva quello di Jack Nicholson in "Shining" ma che invece era frutto di un'ischemia avuta l'anno prima.
Eufrasio si sedette di fronte a lui e mentre stava per ordinare il suo primo Long Island della serata, accompagnato dalle solite tartine lardo e lupini, udì in lontananza il rumore di uno scooter che si avvicinava e che si fermò proprio davanti al bar del Mario. Questo non gli impedì di fare il solito gesto con la mano (dalla mano stretta in un pugno sollevava il pollice e lo portava alla bocca mentre il suo sguardo spaziava verso il vuoto in un fare di estasi mistica) che il Mario ormai conosceva a memoria e automaticamente gli faceva riempire ed agitare lo shaker. Così in breve Eufrasio poteva assaporare la freschezza della paradisiaca bevanda. Ma quella sera, mentre stava avvicinando il mastello di aperitivo alle sue labbra, fu distratto da una puzza terrificante, un odore che stava a metà fra quello di una vacca in decomposizione e di una sua scureggia. L'odore proveniva da dietro di lui, ma non era stato lui! Guardando negli specchi che stavano alle spalle del Mario e di fronte a lui vide spuntare una grossa sagoma minacciosa.
Guardò il Mario e vide che il fido barista non tradiva nessuna emozione, anche perché l'ischemia non glielo avrebbe permesso!
L'odore si fece più forte e al fianco di Eufrasio si sedette un nuovo avventore del bar: un gorilla! Il primate si rivolse al sapiente mescitore di cocktail ed esordì dicendo: "Ahò Mario! Damme un Brodino!" Eufrasio seppur frastornato dalla puzza collegò subito il nome "Brodino" ad un'immagine e ad una sensazione papillare sgradevole e immediatamente (dopo circa un quarto d'ora) si ricordò che quella era una funesta bevanda dal colore biondo e soprattutto analcolica! Ne aveva sentito parlare quando era un bambino, ma aveva sempre pensato che fosse una leggenda. Ora invece ne aveva la terribile certezza, certe cose esistevano... E addirittura nel bancone del Mario!
Il gorilla sorseggiò avidamente l'intruglio e dopo essersi esibito in un rutto tritonale si girò verso Eufrasio apostrofandolo in siffatta maniera: "'A stronzo! Ma che cazzo stai a bbeve? Manco quella bbestia di mi' socera se sgargarozza 'sta mmerda! Ma fatte un Brodino va! Sinnò vedi d'annattene affanculo! Mortacci tua e di quella gran sartacazzi de tu' sorella!". Con altrettanta grazia e delicatezza comandò altri due Brodini e ne ficcò uno sotto il naso dello sfortunato bevitore occasionale che sedeva al suo fianco. Eufrasio ormai "ubriacato" dall'odore di quell'essere peloso che gli stava di fianco e affascinato dalla voglia di trasgredire avvicinò alle sue perennemente secche fauci il minuscolo bicchiere che conteneva quell'oscura mistura. Tutto sembrava ormai perduto. Il rito dell'aperitivo che il nostro simile ormai consumava con dedizione da anni tutte le sere e che lo portava ad arrivare a casa ormai incapace di centrare la serratura della porta con la chiave, che gli permetteva di avere interessantissime discussioni sul tempo con il colonnello Giuliacci e non ultimo gli permetteva di esplorare le molteplici funzioni e capacità del water, stava per giungere ad una svolta che forse non avrebbe mai più riammesso passi indietro.
Ma ad un tratto in lontanza un grido squarciò il silenzio minaccioso che si era fatto tutto intorno: "BUUUUUU-UHUHUHURP!!!!!!". Forse non era un urlo, forse era un rutto! Un rutto tanto spaventoso quanto caro e familiare, anche se non era mai stato sentito prima. Alla porta d'entrata del bar si presentò un individuo stempiato, con i denti a tastiera di pianoforte, completamente nudo con solo una lattina di birra Poretti a coprire le pudenda. Completavano la sua imponente figura una magra corporatura accompagnata da una notevole dilatazione di panza, una borsa di plastica nella mano destra e una scimmia sulle spalle che portava una maglietta con macchie giallastre e con una scritta che presumibilmente stava ad indicare un nome: "Pinta".
Nel bar veleggiava un'aria di inquietudine (nonché una puzza pestilenziale!). Il nuovo arrivato si diresse verso il bancone ma al secondo passo inciampò nei suoi stessi piedi e si sfracellò al suolo di faccia piantando un canino in una piastrella. Non si udì nessun grido di dolore ma solo un sommesso "porca troja". Il gorilla osservò attentamente tutta la scena e poi esternò con leggiadria: "Ahò, ma chi è 'sto frocio?".
L'ometto si sollevò dal pavimento con la sua fida scimmia in spalla, facendo ben attenzione a raccogliere il canino che mise nella borsa di plastica e, asciugatosi una piccola bavetta che penzolava dalle sue labbra, disse: "Io sono Tazzan, l'uomo spugna e lei è la mia fedele scimmia Pinta, non scende mai dalle mie spalle! Tu, rigurgito di pelo, non riuscirai a rovinare questo ragazzo con le tue bevande chimiche!".
Il gorilla non riuscì neanche a replicare che Tazzan già avanzava verso di lui con incedere barcollante e con una sbandata lo fece sbattere contro le pareti del bar come una pallina del flipper. Quando fu ad una distanza di circa un metro dal bancone Tazzan ebbe un conato controllato e...
"BUUUUUU-UHUHUHURP!!!!!!", un enorme rutto accompagnato dal dolce odore di alcol appena digerito invase la stanza.
D'improvviso il bicchiere di Brodino cadde dalle mani di Eufrasio e incredibilmente la bocca del Mario si increspò in una smorfia di schifo e disgusto. Ma l'evento più straordinario fu che il gorilla si alzò in piedi barcollando e dopo pochi passi cadde al suolo vomitandosi addosso! Tazzan afferrò lo spillatore del bancone e, prima di premiarsi con una sostanziosa bevuta di bionda, esclamò la lapidaria frase: "Ciocca è fatta!".
Ragazzi leggete e gioite, un nuovo eroe è tra di noi: Tazzan l'uomo spugna!

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Re: Tazzan, l'uomo spugna.
Scritto da Anonimo Beone il 26 Novembre 2009, 14:57

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