IL CIRROSO
(The Cyrouse)
Attenzione: giornale altamente volatile e infiammabile
Periodico aperiodico di informazione etilica, direttore, caporedattore, inviato speciale, reporter, fotografo, tipografo, editore, dattilografo, bidello e lavacessi: MAD. I nomi degli altri giornalisti leggeteli in fondo agli articoli. Pensato e stampato in località segretissima ingurgitando fiumi e fiumi di birre medie. Adesso basta, leggete il sito, beoni!!!!!!
Le nuove avventure di Pinotchio
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Continua la saga del burattino Pinotchio: nel Paese dei Berlucchi il nostro eroe incontra il nuovo amico Erbalucignolo, con cui festeggerà il lieto fine della storia!

Riassunto delle vecchie avventure:
Cioè, in pratica ‘sto burattino era disperato perché non poteva bere. Allora l'ambigua fata Tuborghina regalògli un apparato digerente (probabilmente di quarta mano), da poter allegramente devastare.
Essa però, coscientemente, non donògli l'apparato escretore. Che puttana!


Pinotchio era triste e infelice: ormai, infatti, nessun barista lo voleva più, poiché, dopo soli dieci litri di qualsivoglia nettare etereo ed etilico, per la teoria dei vasi comunicanti e dei papagni mancanti, il ligneo alcolista iniziava a traboccare.
Decise quindi, aiutato da alcuni depliant di viaggi last minut, di recarsi, caracollando, nel celebre Paese dei Berlucchi.
In tale posto, infatti, esistevano moltissime bettole, osterie e lounge bars in cui ancora egli non era conosciuto.
Il suo corpo a forma di bottiglia prese a rotolare in direzione dell'agognata meta. Quando giunse a meno di trenta rutti di distanza iniziò ad udire l'impareggiabile melodia causata da migliaia di tappi di prosecco che si librano verso il cielo.
Pinotchio si emozionò a tal punto che, se solo avesse avuto un pene, si sarebbe pisciato addosso.
Corse dunque a perdifiato verso il primo bar, in cui subito ordinò due grappe "tanto per cominciare" e brindò insieme a un candido vecchietto che gli ricordava tanto il suo papà.
"Salute!" esclamò il nostro eroe.
"Ma salute un cazzo!" rispose l'anziano: "Ciò la gonorrea, l'epatite, la cirrosi, la pertosse, le emorroidi e il ginocchio della lavandaia. E inoltre ho la vescica sfondata!"
Ciò detto, il relitto umano ebbe una violenta esplosione di orina che gli perforò i pantaloni colpendo Pinotchio, che per il contraccolpo franò dallo sgabello.
"Porcu dinciu!" sbottò il burattino, come avrebbe fatto suo padre. "Io sono disperato e infelice perché non posso pisciare a causa del fatto che non possiedo un cazzo e tu mi schernisci inondandomi con una doccia dorata che mi provoca un'immensa invidia??" (la famosa invidia del pene! N.d.MAD).
"Oh, povero burattino imbevuto di piscio... Non sapevo di questa tua mutilazione e me ne dolgo. Mi presento: il mio nome è Erbalucignolo e ho 29 anni..."
"Minchia! Portati dignitosamente, direi!"
"Perdonami, orrendo ciocco di legno marcio intriso di acido urico... Per rimediare alla mia esuberante ed indelicata minzione, ti porterò da un mio carissimo amico che di mestiere fa il penivendolo".
Pinotchio ed Erbalucignolo si recarono dunque nella bottega del penivendolo. Le pareti erano adorne di una moltitudine di ceppe di cazzo di tutte le fogge e dimensioni.
"Mi spiace, orribile essere legnaceo" disse l'uomo "Ma per te non ci sono cazzi. Nessuno è in grado di evacuare una simile mole di liquido."
"Ti prego, buon uomo, anch'io voglio fare quello che fa il mio amico Erbalucignolo!"
"E cosa fa?" chiese l'uomo.
Per tutta risposta, Erbalucignolo proruppe in un'improvvisa esplosione urica che investì il negozio, facendo subito gonfiare per l'umidità le minchie di legno che penzolavano dalle pareti.
"Minchia che cazzo!" Esclamò Pinotchio, indicando una nerchia grossa come un avambraccio. "Attaccami quello!"
Il penivendolo, ancora stordito e grondante piscio, eseguì l'operazione in modo approssimativo e attaccò quindi l'arnese storto.
Al primo utilizzo, il burattino, sorridente di gioia, si pisciò in bocca rischiando di affogarsi.
Provvidenzialmente, però, di lì passava la Fata Tuborghina, in compagnia di un vecchio marinaio jamaicano conosciuto come il Pescecanne. La fata, completamente fatta di marijuana, si propose dunque di aiutare ancora una volta quel ripugnante essere.
Afferrò quindi il membro di Pinotchio e, con abile gioco di mani, lo sistemò, esclamando: "Ahò! Come raddrizzo i cazzi io nun li raddrizza nessuno!"
Per festeggiare, già che c'era, trasformò Erbalucignolo in un asino, così tutti poterono gustare un ottimo stufato preparato dal Pescecanne con delle spezie che sapeva lui. Il tutto annaffiato col Nebbiolo. Burp.

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