Come si sa, l'ebbrezza alcolica, a volte porta la mente a perdersi in sogni, allucinazioni e fantasticherie. E porta ad immaginare cose fantascientifiche ed incredibili.
Per esempio: la macchina del tempo e il suo corretto utilizzo!
Tazzando tazzando l’altra sera sono incorso in uno stranissimo momento epifanico di lucidità, durante il quale l’effluvio di un vicino bicchiere di amaro Montenegro ha risvegliato in me ricordi di gioventù, un po’ come accadeva al mio collega Proust. Per pochi minuti sono tornato un sedicenne infamato dall’amaro e ho rivissuto avventure etiliche da mille e una botte. E’ sempre stato il mio sogno avere una macchina del tempo da poter usare nei più svariati modi… Pensate al bello di ammazzarsi totalmente di grappe fino al punto di svenire, usare la macchina del tempo arretrare di un’ora o due e… Tac! Eccoci pronti per i cocktail col ruhm! Pensate, vi ha appena mollato la morosa, arriva in soccorso la macchina del tempo, retromarcia di un’oretta e la mollate voi per primi! Ah il dolce sapore della vendetta a priori, secondo solo a quello di un buon passito. La macchina del tempo sarebbe una grande invenzione, immaginate un matrimonio a cui tenete particolarmente (quindi non il vostro!) trasferito completamente a circa duemila anni fa in quel di Cana, dove c’era quel tipo che produceva vino a fiumi. Un matrimonio in costume con prelibato vino illimitato (come alle cene del Cirroso N.d.MAD) e sempre con quello strano tipo con la barba (un illusionista?) che resuscita gente e tira fuori pani e pesci dal cilindro! Uno spettacolo! La macchina del tempo… Che figata! Ma tornando allo spunto di questa riflessione, cioè al bicchiere di amaro, auguro anche a voi un liquore o un disinfettante (a volte la differenza è minima) che possa risvegliare, con il suo profumo o con il suo sapore, ricordi altrimenti affogati tra le bollicine di ettolitri di mezze, e se questo non dovesse succedere non abbattetevi ma continuate a bere fiduciosi.
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