IL CIRROSO
(The Cyrouse)
Il periodico con più controindicazioni ed effetti collaterali del mondo
Periodico aperiodico di informazione etilica, direttore, caporedattore, inviato speciale, reporter, fotografo, tipografo, editore, dattilografo, bidello e lavacessi: MAD. I nomi degli altri giornalisti leggeteli in fondo agli articoli. Pensato e stampato in località segretissima ingurgitando fiumi e fiumi di birre medie. Adesso basta, leggete il sito, beoni!!!!!!
Pirates of the Cabernet
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Cosa può spingere il nostro coraggioso freelance Hic Nick ad affrontare i pericoli di un viaggio in mezzo a pirati, palle di cannone e un mare d'acq*a?
Solo una cosa: la ricerca del mitico Grog!

“Yo Ho, Yo Ho! A pirate's life for me!!!
Yo Ho, Yo Ho! A pirate's life for me!!!
Drink up me 'earties, Yo Ho!!!
Riding the sea on a gallon of rum Yo Ho!!!”


“Molto fichi questi pirati!” pensavo mentre cantavo digrignando un corto pugnale tra i denti ingialliti. Stivali, bandana, camicia bianca a volant, zuava tutto rigorosamente in tinta gessato. Le mani erano impegnate nel cazzare una randa. Penso che possiate immaginare perché, una volta imbarcato nella ciurma del Capitano Jack, m’avevano subito messo a cazzare. Sparrow m’aveva detto “ci serviva uno che cazzasse ma non avrei mai pensato di trovarne uno così bravo”. Mi trovavo infatti su incarico del MAD sulla Perla Nera. Il bastardo m’aveva detto che era finalmente giunto il momento di assegnarmi una meritata crocera nei Caraibi. Iniziai, invero, ad insospettirmi lievemente quando, la prima notte, giunto a Tortuga, un tale mi passò un boccale unto quasi c’avesse bevuto Sam. Lì per lì pensai “All inclusive del cazzo”, ma poi, scoprendo che era Rum, vuotai la pinta e mi infilai bermuda a fiori e la canotta smanicata (gessata) prendendo a danzare, ciucco, sulla passerella della prima goletta attraccata. Salitovi, vidi che tutta la nave barcollava, in gergo piratesco si dice rollava, ma chi rollava veramente era il capitano che si stava fumando l’insospettabile. Ero tanto ciucco e conciato male che il mozzo mi scambiò per la scimmia… mentre un altro pirata mi scambiò per il mozzo, ma solo dopo aver visto il mio pisellino, allorchè, compresa la situazione, andavo ad indossare abiti ben più consoni. Volteggiando nel aire (noi pirati parliamo ricamato), un sudicio piccione viaggiatore mi lanciò due messaggi. Afferratili con mirabile riflesso lessi il primo sul palmo della mia mano: merda gialla. Lessi quindi quello dell’altra mano. La Redazione voleva che io scoprissi il segreto del Grog. Erano dei bastardi, ma almeno mi assegnavano missioni alcoliche. Iniziai subito le indagini. Ovviamente cominciai da una gran gnocca che sinceramente non capivo perchè non le zompassero tutti addosso da come si vestiva scollacciata. Decisi che qualcuno avrebbe dovuto fare quello sporco lavoro. Mi avvicinai languido, fluente, terribilmente irresistibile e questa aprì la bocca. Cazzo se fumava: aveva tutti i denti neri. Questo non mi fermò e le misi una mano sulle chiappe. Lei sorrise del gesto e mi mostrò un medaglione arrugginito mentre la luna andava illuminando il suo polposo gluteo che vidi trasformarsi in una ripugnante putrida massa di ossa e vermi. “Felloni di Cirrosi! Ho capito, nemmeno in questo reportaggio si ciula!” pensai accostandomi accucciato testa bassa alla balaustra del galeone appena in tempo per veder il mio apprezzamento esternato… in mare. Decisi quindi di visitare la cambusa. Lì trovai il cuoco, la cui faccia orrenda m’apparve famigliare. Chiesi del grog. Ma lui mi disse “prima il dovere e poi il Grog” mandandomi a reperir roba per il carpaccio da cucinare agli ufficiali. “Vado or dunque. Si Ch’io poi possa ingollar grog e rum alquanto” pronunciai in piratesco. Cercai un po’ invano, poi vidi una bella piovra scivolare quatta quatta sul ponte. Faceva schifo viva, ma sapevo ben come sarebbe stata una volta condita. Puttana goletta, non ti vado a tranciare il pisello del Capitano Davy Jones che stava dormendo? Ma che cazzo ne sapevo io che il polpo non ce l’aveva solo in faccia… e ditelo no? Quella cosa viscida si muoveva di vita propria e mentre la tenevo tra le mani ero a mio agio come quando quotidianamente andavo i bagno, ma contemporaneamente Jones dette l’allarme. Scoppiò una baraonda incredibile, gente che si buttava di qua, di là, cannoni che sparavano, lame che volavano. Io sapevo che in realtà non mi avrebbero mai colpito perchè succede sempre che nei film si ammazzano tutti gli altri ed i protagonisti no. Estrassi anch’io la sciabola e dopo aver perso molto sangue decisi che i film mi facevano incazzare. Mi buttai stremato dietro una cassa cercando riparo, ma questa esplose colpita da una palla di cannone. Mi buttai dietro un'altra cassa ed anche questa esplose colpita da una palla del capitan Barbosa a cui ovviamente non avevano messo solo uncino, e gamba di legno. “Arrampicati sul maestroooo e taglia le cimeeeee” m’urlò Legolas. Io sperai solo di non incontrare anche gli orchetti in tutto quel casino! Mi gettai sul maestro, che guarda caso era il bastardo che mi dava sempre 4 d’italiano. Elizabeth, la tipa che si stava limonando Legolas, mentre sciabolava con tre spade (e non vi dico con cosa teneva la terza) mi urlò “L’ALBEROOOO… Maestrooo Hic_ Niiiick”. Così m’attaccai ai rami bassi. Una tempesta rombava all’orizzonte e altre navi e galeoni sparavano cannonate. Quanto casino per un carpaccio di piovra della mischia (e mai nome fu più azzeccato)… Il mare s’ingrossava… La maga dai denti neri d’un tratto perse i vestiti ed anche il pezzo di calamaro che avevo tra le mani s’ingrossò. Mi raggiunse una pallottola. Mi incazzai perchè non ero più primo. Tagliai lesto le cime e mi buttai all’arrembaggio col coltello tra i denti, ma avevo sbagliato mano e me ne accorsi vedendo il Capitano Davy Jones sorridere di gusto. Sputai in mare ciò che avevo tra i denti e finiI esattamente nel centro della baraonda sul ponte della Perla Nera. Tra mille pezzi di legno vidi volare in aria una grande botte di Grog. Era mia: la mia missione. Anche Sparrow la vide e si buttò per prenderla. Solo che ancora sotto i fumi del rollio gli diede una botta che spedì botte e me in mare. Iniziai a bere, ma era acq*a salata, così infilai la testa nella botte di grog e poco dopo tutto svanì. Giorni e giorni dopo mi risvegliai su di una spiaggia ghiaiosa, steso, abbracciato alla mia botte ed alzai gli occhi: “Spotorno 4 km” diceva un cartello. Caricai il mio grog sulle spalle ed iniziai a camminare, non prima d’essermi spolverati i pirateschi abiti gessati, cantando: “… Drink up me 'earties, Yo Ho!!! Riding the sea on a gallon of rum Yo Ho!!!”

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