In questa puntata il nostro opinionista si lascia andare a dolci ed etiliche fantasticherie, sognando un mondo migliore.
Ma, seppur a malincuore, bisogna ammettere che contro certi ostacoli anche l'alcool si rivela insufficiente.
Ieri mi sono ubriacato. "Bella novità!" starete pensando, ma la sbronza di ieri mi ha creato uno strano stato mentale che mi ha portato a riflettere sui cirrosi e sull'alcool in generale. Ero in uno stato di torpore sonnolento che mi permetteva di sognare ad occhi aperti. Ho visto un mondo ideale dove i bambini giocavano felici e mangiavano Zigulì al sapore di sambuca e grappa, gli stessi bambini andavano a scuola sorridenti e sereni, sicuri di ben figurare all'interrogazione di enologia. Gli adulti andavano a lavorare con mezzi pubblici non inquinanti e accessoriati di spillatori per la birra e con cuochi che sgrigliavano salsicce a tradimento. Non esistevano più il calcio e giocatori fighetti che si dissetano con lo Sboccogade e percepiscono stipendi annuali che equivalgono al guadagno netto di un operaio in 300 anni. Gli stadi erano gremiti per incitare, senza distinzione di casacca, eroici atleti che si sfidavano ad epatite prigioniera e ad indianate senza fine per il solo gusto di bere. C'erano di nuovo le mezze stagioni ed erano spariti i soft drink. Alla sera non più Maria de Filippi in televisione ma tutti attorno ad una tavola con bottiglione, formaggi e salumi a raccontarsi reciprocamente cazzate tra amici. Niente più razzismo e discriminazioni: pari rispetto per il vino bianco e il vino nero, per le blanche e per le stout, per la grappa e per il fernet. Niente più case di riposo e anziani dimenticati, ma tutti al circolo a giocare a scopa davanti a una caraffa di barbera. Risolto il problema dell'acq*a in Africa, fornitura di birra per tutti. Un'atmosfera gioviale ed etilica in tutto il mondo: nuove interpretazioni del Corano permettevano anche ai musulmani più integerrimi di tazzare a volontà. Addirittura le persone più importanti, i presidenti delle nazioni, il papa, il Dalai Lama e il giudice Santi Licheri, tutti ubriachi a decidere per il bene dell'umanità. Anche il nostro Presidente del consiglio ubr… Ecco il brusco risveglio. Ecco il problema insolubile. Non tutti sono in grado di assimilare l'alcool in modo positivo e saggio. Un mondo cirroso, purtroppo, potrà esistere solo quando ognuno sarà conscio dei propri limiti. Quindi per ora l'unica cosa che mi sento di dire è: per favore, Silvio, appoggia il bicchiere.
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