Il numero 6 è finalmente online. Il nostro Direttore ce ne parla nel suo Editoriale
EDITORIALE
Cari distillatori dell'impossibile,
ormai l'estate si è irrimediabilmente conclusa. Le ferie (trascorse a tazzare) sono ormai un ricordo e ci tocca reimmergerci nella quotidianità delle grigie giornate lavorative (trascorse a tazzare).
E così anche Il Cirroso, dopo i fasti gossipari in technicolor dello speciale estivo Novello 2000 torna al tradizionale bianco e nero, più spartano, ma più ricco di articoli, interviste, rubriche, lettere e consigli.
La solita marea di cazzate, in pratica.
Fra l'altro pare proprio che il succitato Novello 2000 sia piaciuto, visto che abbiamo ricevuto parecchi complimenti. Questo fatto non può che farmi piacere, perché se vi è piaciuto quell'ammasso di idiozie, allora vuol dire che siete davvero un pubblico di ciucchi cronici e senza speranza.
Bravi.
Invece per quel che riguarda questo numero vi posso dire che troverete, oltre a Feg e alle solite rubriche, un interessantissimo reportage sulle feste di paese (compresa la migliore in assoluto), una nuova canzone, un nuovo racconto, l'attesissima nuova puntata della Grande Guida per il Rancatore e una ghiotta intervista a un gruppo emergente: i RumoreRosa (emergenti davvero, questi. Non come quelli che recensimmo nel numero 1).
Il fatto che i miei scagnozzi abbiano fatto quest'intervista mi fa molto piacere, perché è l'ennesima dimostrazione del fatto che essere Cirrosi aiuta a fare sempre nuove amicizie e che davanti a una buona mezza la timidezza svanisce e si possono chiedere le cose più bestiali e vergognose anche a una ragazza conosciuta da cinque secondi.
Che figata, la birra!
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