In questa quarta parte, il nostro webmosto ci presenta tre nuove opere di narrativa e saggistica.
Quarta parte!
Il fu Mattia Mezcal:
Questo capolavoro della letteratura italiana narra le vicende di un povero inetto, che, dopo essere partito per un viaggio, scopre di essere considerato morto e tenta di rifarsi una vita in america come Adriano Weiss, ma, non essendo registrato all'anagrafe, non può nemmeno comprarsi una birretta perché non può presentare un documento che attesti la sua maggiore età. Quando torna in Italia, scopre che la moglie si è risposata con un grosso grossista di liquori e finisce la suo vita in uno squallido baretto a servire soft drink.
Le mie cantine:
Libro autobiografico scritto da Silvio Pellico durante la sua prigionia nel carcere di Virgin in seguito alla sua adesioni ai moti della Carbonara.
Rimpiange i tempi d'oro in cui coltivava la sua vigna da uomo libero e racconta delle atroci torture che gli vengono inflitte quotidianamente:
le somministrazioni forzate di orribili liquidi analcoolici dolci, pure malamente copiati da altri liquidi analoghi che uniti ad un buon rum o ad un buon gin hanno pure senso.
Dialogo sui massimi sistemi di vinificazione:
Scritto da Galileo Galilei in persona, questa opera cerca di coniugare la scienza con l'arte della vinificazione per creare prodotti sempre nuovi e migliori. Giudicato eretico dal Tribunale dell'Inquisizione, il libro è stato redatto in forma di opera teatrale come discussione tra due enologi per divulgare la Scienza tentando di aggirare la censura del Vaticano)
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