Quando gli articoli ci arrivano da Voi lettori i nostri cuori si riempiono di gioia e i nostri stomaci si riempiono di birra per festeggiare. In questo caso, poi, ci sono arrivate due poesie che secondo noi sono davvero molto belle.
Invitiamo tutti a leggerle con un buon bicchiere di rosso in mano!
Cari passeri solitari,
visto che il fil rouge (e il vin rouge) di questo sito, come se ancora non ve ne foste accorti, è la cultura con la Q maiuscola, abbiamo pensato di andare alla ricerca di poeti e guitti varii in tutte le bettole e osterie del Paese. Così facendo ci siamo solo ubriacati e non abbiamo trovato un cazzo di nessuno. Fortunatamente, però, se Maometto non va in montagna, va al mare. E quindi a Viareggio abbiamo trovato Michele, che ci ha donato due poesie molto belle.
Lo sappiamo che non sono comiche, ma questa è la sezione della cultura, e la cultura non deve per forza far ridere.
Godetevi queste poesie sorseggiando un buon vino da meditazione.
La Redazione tutta
Uomini di un altro mondo
Hanno una barba di cinque anni e mezzo,
suole consumate da venti
e gli puoi dare trenta o sessant'anni.
Sguardo tra la folla e la follia
e un alito che,
nel migliore dei casi,
sa di bottino.
Rughe che partono dal cervello
e quando piangono al freddo del primo mattino,
inginocchiati davanti alla stazione,
le lacrime percorrono quei piccoli fossi.
Bestemmiano in un'altra lingua
e accusano una foglia di cadere
o un raggio di sole che passa tra le nuvole.
Hanno malattie sconosciute
o debellate dal basso medio-evo.
Si vestono con sacchetti di plastica nera
e con pellicce di topo di fogna.
Unghie nere
e tre o quattro denti per deridersi
quando si scontrano col palo della luce
o dopo una pisciata sulle scarpe.
Da stranieri hanno camminato barcollando nelle notti,
per strade deserte e male illuminate,
per poi accovacciarsi in un angolino
con ali atrofiche in un mondo di bizzarri demoni e angeli leggeri.
Uomini e donne che gli passate accanto
fategli un cenno.
Scintilla nel profondo
Al capezzale del mio corpo,
oltre le candele consumate,
ho scorto un bagliore tremante.
Ho vagabondato sul margine di grotte cieche
trasformando il giorno in sequenze spente.
Come cane sfinito,
come bimbo smarrito,
come granello sperso nella sabbia,
ti mimetizzavi nella goccia,
nella conchiglia,
nelle bolle della schiuma dell'onda.
Ho sbandato ad ogni curva,
ho tremato ad ogni passo,
rassegnato come un eroe sconfitto
reincarnato in un sasso
sotto l'azzurra cascata di montagna.
Ho letto il libro segreto
che narra di miseria e abbandono.
Mi spostavo con otto zampe sui fili,
stretto nei confini del sottosuolo,
ondulando ai sospiri,
nel nido dell'insetto solo.
Tra fumi e fine,
tra sorrisi e deliri,
eri nel bicchiere dell'alcolizzato,
nella speranza del malato,
Come crisalide che sogna
colori e ali di farfalla.
Scritto da Anonimo Beone il 29 Gennaio 2009, 17:41
leopardi è un gobboso
è brutto
è un nudista
ha il culo a pera
ha la banana
è un puzzone
Scritto da Anonimo Beone il 29 Gennaio 2009, 17:43
Leopardi è pene-oso
si faceva le canne
si faceva tutte le donne della città
è un cacca puzzosa
Scritto da Anonimo Beone il 29 Gennaio 2009, 18:02
ooooooooooooooooooooooooo ke bello anzi brutto
fa kakareeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee ai porci
con i suoipiedi fa svenire anke teeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee
Scritto da Anonimo Beone il 29 Gennaio 2009, 18:03
cia0ooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo00000000000000000000000
brutti e belli cm voi
Scritto da Anonimo Beone il 12 Maggio 2009, 18:40
il gobbo di notre dame non ci fà un baffo a leopardi, uomo allergico all'acqua (quella per lavarsi soprattutto) e noto per essersi cambiato solo una volta i suoi abiti (il giorno del suo funerale).